Book VAL D'ORCIASoft cover, 22x22cm (9x9")
88 pages, 60 Black&white illustrations Language : Italian, English, French Nel panorama di quello che è diventato un vero e proprio genere, la “fotografia di Val d’Orcia”, cui molti si dedicano con forme e stereotipi dal successo garantito, l’opera fotografica di Dominique Bollinger, che ha scelto di vivere qui e dunque di respirare quest’aria dialogando con questa terra, ha qualcosa di metafisico. Le ombre, gli alberi, le strade sono protese verso un infinito che è fatto di luce, di nubi evanescenti e sfilacciate, e tutto si dilata e smaterializza nello spazio mentale di Bollinger. Segni talvolta dimessi, “insignificanti” che acquistano significati, disordini di macchia, d’erbe, di sterpi che inducono a interrogarsi sul mistero di una natura che sfugge alla mente ordinatrice dell’uomo e al suo organizzare lo spazio tracciando filari e disegnando colture, come se la campagna si riservasse comunque una vita autonoma, oltre e nonostante la cura dell’uomo. Il dialogo ossimorico fra la quiete e l’inquietudine, la semplicità complessa di queste immagini consegnano un paesaggio, che troppa fotografia quotidianamente banalizza nell’oleografia celebrativa di icone universalmente condivise, alla scoperta dell’insolito, alla irriconoscibilità dell’omologato. La Val d’Orcia di Bollinger allora diventa davvero un “paesaggio culturale”, riflesso della personalissima sensibilità di un artista che lo reinventa, fermandone il tempo e l’incedere delle stagioni che tanto lo rendono dinamico, in un bianco e nero che consegna le cose e gli animali a una dimensione inanimata. Dove perfino il gatto e la lepre, simboli tradizionali del guizzo imprevedibile, sono segni stecchiti, non meno delle ragnatele degli alberi che versano sulle argille le ombre lunghe di un tramonto che sembra definitivo. E la macchina fotografica di Bollinger, elegante e sottile, essenziale e fragile, è pur sempre il vessillo piantato sulla terra di chi annuncia e rivendica la vittoria del proprio sguardo, della propria mente, protagonista e trionfante, sulla materia. Come ogni artista ha diritto di fare e dovrebbe fare. Ugo Sani. San Quirico d’Orcia, marzo 2015 |